L’Italia sulle tracce dei rifiuti

L’Italia sulle tracce dei rifiuti

In Italia cresce la raccolta differenziata. Nel 2017 ha raggiunto quota 55,5%, il 3% in più rispetto all'anno precedente. Non siamo ancora al 65%, obiettivo nazionale dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, ma l’ultimo report Istat 2019 contiene dati incoraggianti sul cambiamento delle nostre abitudini e delle nostre priorità.

Produciamo meno rifiuti (in media 488,7 chili per abitante nel 2017, -1,6% rispetto al 2016). Abbiamo imparato a differenziare: nel 2018, l’87,1% delle famiglie ha effettuato regolarmente la raccolta differenziata della plastica, il 71,3% dell’alluminio, l’86,6% della carta e l’85,9% del vetro.

La produzione dei rifiuti per area geografica

Il Nord-Est produce più rifiuti urbani pro capite (541,5 chili per abitante), ma è anche la zona con la più elevata quota di differenziata, tanto che ha già raggiunto e superato di oltre 3 punti percentuali la soglia del 65% prevista dalla legge. Prossime ormai all'obiettivo anche le regioni del Nord-Ovest (64,5%), particolarmente virtuose anche in tema di diminuzione dei rifiuti, con una media (pari a 475,3 chili per abitante) inferiore rispetto a quella nazionale. Più indietro Centro (51,8%), Sud (47,0%) e Isole (31,6%), anche se qui la differenziata è cresciuta in percentuali più alte rispetto al resto d’Italia nel confronto con il 2016 (+3,2, +3,7 e +5,5 punti).

Le province più virtuose delle città

Nella differenziazione dei rifuti la provincia supera le città. Con il crescere della popolazione residente infatti si hanno quantità più alte di rifiuti urbani per abitante e percentuali più basse di raccolta differenziata. I piccoli comuni, fino a 10 mila abitanti, producono 443,5 kg di rifiuti urbani per abitante, e si differenzia il 61,6% dei rifiuti urbani. Nei Comuni di media dimensione (da 10.001 a 50.000 abitanti) i due indicatori sono pari rispettivamente a 490,1 kg per abitante e 58,8%. Nei Comuni con oltre 50 mila abitanti i rifiuti urbani raggiungono 532,8 kg per abitante mentre la raccolta differenziata si attesta al 51%. Infine, nelle grandi aree metropolitane si sfiora nel complesso il 40% di rifiuti riciclati.

Il primato di Ferrara

Secondo quanto emerge dalla classifica di Ecosistema urbano, il rapporto annuale di Legambiente e Ambiente Italia, il primato per la quota di differenziata si trova in Emilia Romagna, la città più virtuosa è Ferrara, che supera di oltre il 30% la media nazionale con l’86% di raccolta differenziata

I bidoni per la raccolta differenziata di Hera (via pagina Facebook Comune di Rimini)
Via Pagina Facebook @SustainableKelseaYoga

L'impegno del Gruppo Hera in Emilia Romagna

Nel suo complesso, l’Emilia Romagna è tra le regioni più virtuose per rifiuti differenziati, con una quota del 63,8%.In questa regione il Gruppo Hera ricopre un ruolo primario nella gestione dei rifiuti urbani grazie a una serie di iniziative che hanno portato a recuperare e riciclare il 53% dei materiali prima finiti in discarica, favorendo lo sviluppo di un modello circolare dell'economia.

Tra queste, il Rifiutologo, l'app che consente di sapere, tramite smartphone, dove gettare correttamente i diversi tipi di rifiuto. E’ semplice, basta scansionare il codice a barre della confezione dei prodotti.

Dagli scarti organici, Hera ricava il  Biometano per autotrazione grazie a un impianto realizzato di recente nel territorio bolognese Si tratta di un carburante  rinnovabile al 100% grazie al quale la mobilità sul territorio di auto private e di mezzi pubblici è più sostenibile. La  plastica riciclata inoltre ha già messo al bando ben 150 mila tonnellate di CO2.

Al via dal 2020 anche uno speciale accordo con la catena di fast food McDonald’s per ridurre i rifiuti e potenziare la raccolta differenziata in 30 ristoranti di 14 Comuni dell’Emilia-Romagna serviti da Hera. L'iniziativa coinvolgerà una media di 45 mila clienti giornalieri.

Articolo pubblicato il: 27/02/2020